martedì 13 aprile 2010

.....pensavo fosse molto meno potente....

L'IPOCRISIA DEL BICARBONATO

ROMA – Epo, rhGh (ormone della crescita), anabolizzanti, insulina, emotrasfusioni varie: non c’è bisogno di spingersi così lontano e addirittura fra i rischi dell’illecito (pratica, comunque, mai abbandonata) per doparsi nello sport. C’è anche una via soft, assolutamente contraddittoria con i dichiarati principi di lealtà e uguaglianza propugnati dal cosiddetto “spirito olimpico” caro ai dirigenti mondiali. Ci sono centinaia di sostanze che gli attuali controlli – una rete dalle maglie troppo generose - non individuano, alcune delle quali talmente facili da procurarsi e somministrare da rasentare la banalità. E, di fatto, usate ed abusate ad ogni livello; fino a diventare addirittura una “cura” diffusa perfino a livello giovanile, come emerge chiaramente dal recente caso-Bani, nel quale il medico della squadra, una formazione juniores – per sua stessa ammissione - somministrava bicarbonato prima della gara ai ragazzi. Ovviamente – secondo le sue dichiarazioni – nella forma non vietata dal codice Wada e cioè sotto forma di pasticche e non endovenosa. Distinzione che ai fini dell’uso non terapeutico non ha minimamente senso. Basta, infatti, razionare le dosi nel tempo per ridurre notevolmente alcuni effetti indesiderati (come la diarrea), mentre degli altri (ipertensione), comunque presenti anche con la somministrazione orale, nessuno si preoccupa.........


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1 commento:

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Bell'idea questo articolo. Quella del Viagra l'avevo letta su un libro (mondo doping) che mi sono comprato a febbraio.